Grande festa a Pavia: l'arrivo trionfale della Principessa

In una serena giornata di primavera, tutte le campane di Pavia, capitale del Regno d'Italia, 

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salutarono festosamente l'arrivo in città della dolcissima e bellissima Principessa, la cui carrozza, preceduta e seguita da nobili e fieri cavalieri, attraversò il Ticino al coperto di Ponte Vecchio, in un tripudio di colori: gonfaloni e vessilli le rendevano regale omaggio, mentre fanciulle da grandi canestri lanciavano ai suoi piedi profumati petali di rose. Anche i cagnolini le fanno festa scorazzando ed abbaiando allegri intorno alla carrozza.




Una volta che la carrozza ebbe fatto il suo ingresso in città, al regale corteo si unì una ancor più grande folla nonché uno stuolo di abili sbandieratori, tamburini e suonatori di tuba



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che accompagnarono festosamente e trionfalmente la Principessa al sontuosissimo Castello





dove l'aspettavano il Vescovo di Pavia, insieme al Cardinale Arcivescovo di Milano, accompagnati dall'Abate della locale comunità certosina, il Podestà con tutti gli altri magistrati pavesi,civili e militari, abbigliati in pompa magna, il Magnifico Rettore della locale Università, i Maestri delle civiche Corporazioni delle arti e dei mestieri, ognuno accompagnato dalla rispettiva consorte e dai propri figli, ma soprattutto, con grandissima trepidazione, il suo fedelissimo, devotissimo, e segretamente innamoratissimo, Gran Ciambellano.

La principessa accolse con letizia tutti gli omaggi degli illustri ospiti. In modo particolare l'affascinava la gentilezza, l'intelligenza e la delicata devozione del Gran Ciambellano di cui era follemente innamorata.

Quando la carrozza della Principessa ebbe finalmente varcato la soglia e si fu fermata sul selciato davanti all'ingresso principale del castello





il Gran Ciambellano, emozionatissimo, le andò incontro. Uno dei due cocchieri aprì lo sportello e lui, sorridendole felicissimo, l'aiutò a scendere il gradino. Riveritala con un galante inchino del capo, le prese la sinistra sopra la propria destra e l'accompagnò al cospetto degli altri ospiti. 





Una volta entrati nel castello, mentre nel piazzale continuavano a rullare i tamburi e a squillare le trombe in un tripudio di festosi colori e suoni, si incamminarono verso il salone principale dove era stato allestito in suo onore, con grandissima cura, un pantagruelico banchetto 





allietato da musiche e danze





https://www.youtube.com/watch?v=YrfdqchceOM


Il Gran Ciambellano con umile gentilezza si avvicinò all'orecchio della Principessa e le domandò:

Posso avere l'onore di danzare con Voi mia amatissima Principessa?

La principessa sorrise felice al Gran Ciambellano e disse:

Con molto piacere mio diletto

Felicissimo, non perdeva un attimo di quella magica complicità con la sua amatissima Principessa.

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Terminata l'udienza della Principessa al Consiglio Grande della città di Pavia, che seguì al ricco ed allegro banchetto preparato in suo onore, il Gran Ciambellano, che, in piedi alla destra del trono, le era sempre stato accanto, la guardò nei suoi dolcissimi occhi, e, avvicinatosi al suo orecchio, le chiese:

Mia Principessa, le farebbe piacere fare insieme a me una passeggiata per il giardino del castello e, dopo che sarà pronta la sua carrozza, una visita ai tesori di questa città?